Prestito Titoli: come funziona, rischi e remunerazione, conviene?

Scopriamo cos’è il prestito titoli, con le caratteristiche principali di questa pratica diffusa nel mondo finanziario. Vediamo come funziona il prestito titoli e perché può essere conveniente effettuarlo. Infine vedremo nel dettaglio i rischi e la remunerazione prevista dalle banche, per vedere se effettivamente conviene offrire in prestito i propri titoli.

Prestito Titoli: come funziona e perché si fa, dalle opinioni conviene?

Se siete in possesso di alcuni strumenti finanziari, in particolare le azioni di aziende quotate in borsa, una pratica che potrebbe interessarvi è il cosiddetto prestito titoli. Sono in molti a scegliere questa via per ottenere una certa remunerazione. Ma a chi vengono prestati questi titoli finanziari? La destinataria del prestito è la nostra banca, che in questo modo ne ottiene la proprietà. Il motivo per cui la nostra banca potrebbe essere interessata ad ottenere in prestito le nostre azioni va ricercato in particolare nelle regole della Borsa, che definiscono quindi il modo in cui avviene la vendita di titoli. Per chi non è particolarmente ferrato sull’argomento, è bene ricordare nello specifico una regola, secondo cui il passaggio effettivo di un titolo avviene solamente una volta trascorsi tre giorni lavorativi. Questo significa che se oggi scegliete di vendere una vostra azione ad un altro cliente, quest’ultimo avrà a disposizione il titolo acquistato solamente tra tre giorni lavorativi.

Una figura molto diffusa nel mondo dei mercati finanziari è quella del ribassista, che viene definito come colui che ottiene un profitto dall’abbassamento dei prezzi di determinate azioni. Per ottenere tale profitto, viene sfruttata proprio la regola che abbiamo appena riportato. Nel caso in cui ci si aspetta che il prezzo di un’azione stia per subire a breve un ribassamento, allora è possibile vendere oggi delle azioni che non si hanno a disposizione, oppure venderne di più di quante se ne hanno a disposizione. L’importante infatti è che a distanza di tre giorni le azioni vendute siano tutte sul nostro conto e possa così avvenire il passaggio già accordato. Nelle ore che passano tra la vendita e l’effettivo passaggio quindi il venditore può acquistare i titoli che non ha ancora a disposizione, e se il prezzo si è effettivamente abbassato potrà ottenere il profitto desiderato. Il problema è che anche le azioni acquistate in questo modo saranno trasferite dopo tre giorni lavorativi. Dunque come fa il ribassista ad avere sul proprio conto tutte le azioni vendute nel momento in cui deve avvenire il passaggio? La soluzione è proprio quella del prestito titoli, di cui appunto stiamo parlando in questo articolo.

Nel caso appena considerato dunque il soggetto che ha venduto le proprie azioni ha bisogno di “coprire” solamente il periodo di tempo che trascorre tra il giorno in cui avviene il passaggio delle azioni al cliente che le ha acquistate e quello in cui le azioni acquistate proprio dal venditore saranno a propria disposizione. Il prestito titoli ha dunque una durata estremamente breve, che sarà infatti pari ad uno o due giorni. Nonostante ciò si tratta di una pratica fondamentale, senza la quale queste operazioni del ribassista sarebbero impossibili da portare a termine. Considerando il passaggio di titoli che avviene ogni giorno, sono moltissimi i clienti alla ricerca di titoli in prestito. Per questo motivo la banca, che ovviamente per questo servizio ottiene una certa remunerazione, è sempre interessata ad avere a propria disposizione più azioni possibili. Per fare ciò il modo più semplice è quello di chiedere titoli ai propri clienti, che dunque potranno scegliere di offrirli in prestito alla propria banca che per un certo periodo di tempo prestabilito saranno di proprietà della banca stessa.

Probabilmente per i meno esperti può risultare leggermente complicato questo ragionamento, anche se abbiamo cercato di semplificare il più possibile il concetto. In ogni caso comunque per i clienti interessati a prestare titoli non è indispensabile conoscere nel dettaglio come avviene la vendita e il passaggio delle azioni. Quello che interessa a tutti coloro che scelgono di effettuare il prestito titoli è ovviamente l’aspetto della remunerazione, che vedremo meglio nei prossimi paragrafi. Dalle opinioni pubblicate online dai clienti che hanno scelto la via del prestito di titoli finanziari ciò che si evince è che sicuramente conviene. Moltissimi utenti sottolineano infatti che dopo un’iniziale diffidenza verso questa pratica sono diventati ormai degli abituali prestatori di titoli per la propria banca. Una caratteristica che viene sottolineata è che nonostante la proprietà delle azioni prestate sia temporaneamente della banca è comunque possibile effettuarne la vendita in qualsiasi momento. Questo significa che il prestito dei titoli non comporterà particolari problemi dal punto di vista della gestione delle azioni di nostra proprietà, visto che queste saranno sempre disponibili nel nostro dossier.

Rischi e remunerazione del Prestito Titoli: condizioni previste

Quando si parla di mercati finanziari ed in particolare di vendita e prestito di azioni è sempre bene avere molta prudenza. Per evitare di perdere parte dei propri risparmi è molto importante fare attenzione a qualsiasi operazione si effettua, valutando attentamente tutti gli eventuali rischi. Questo discorso vale ovviamente anche nel caso del prestito titoli, e proprio per questo motivo vogliamo analizzare nel dettaglio quali sono i rischi, anche in base alle opinioni che abbiamo trovato online. Innanzitutto è bene rassicurare i più diffidenti, visto che il prestito di titoli finanziari rappresenta un’operazione particolarmente sicura. Il rischio di perdere i propri titoli è minimo ed alcune opinioni lo definiscono addirittura inesistente. Sebbene in pratica si può parlare di rischio inesistente, nel mondo dei mercati finanziari questa definizione è impropria, motivo per cui è bene considerare nel dettaglio i rischi concreti.

Come abbiamo già detto, quando scegliamo di prestare i nostri titoli alla nostra banca questi diventano di proprietà di quest’ultima, che potrà dunque scegliere di offrirli in prestito ad un altro cliente che li richieda. In questo senso dunque noi che abbiamo prestato le nostre azioni alla banca vantiamo un credito verso quest’ultima. Ma cosa succederebbe nel caso in cui la banca fallisse? In questo caso si verificherebbe la perdita delle azioni che abbiamo prestato. Questo è l’unico rischio che si corre quando si decide di effettuare il prestito titoli, visto che soltanto in questo caso si verifica la perdita di tali titoli. Facendo tutti i dovuti scongiuri, il fallimento di una banca è un evento estremamente raro, motivo per cui si parla di rischi minimi e spesso addirittura inesistenti. Inoltre il fallimento di una banca spesso non è improvviso ma anticipato da alcuni segnali che possono essere allarmanti. Nel caso in cui abbiate cattivi presagi potete scegliere di cessare il prestito e riappropriarvi dei vostri titoli, che in caso di fallimento non potranno essere pretesi dai creditori della banca.

Considerando i rischi assolutamente minimi del prestito titoli, sono moltissimi i clienti che scelgono questa pratica per le remunerazioni. Come per qualsiasi tipo di investimento, a rischi minimi corrispondono guadagni minimi. Il prestito titoli viene offerto da tutte le principali banche, ognuna delle quali definisce le proprie remunerazioni. Per effettuare il prestito titoli è necessario autorizzare la banca a gestire le nostre azioni. Per farlo è necessario accedere al proprio dossier e gestirlo in pochi semplici click, utilizzando i servizi di Internet Banking offerti dalla propria compagnia. I guadagni come abbiamo detto sono minimi, visto che si tratta di pochi centesimi per ogni titolo prestato. A lungo andare e per un grande numero di titoli è possibile comunque ottenere una remunerazione soddisfacente, soprattutto considerando che i rischi sono praticamente nulli.

Prestito Titoli: la comunicazione Consob

Il prestito titoli, essendo una fattispecie di prestito particolare, ha reso necessario l’intervento della Consob per la sua regolamentazione. In particolare, essendoci un passaggio di titoli di società che potrebbero essere quotate in Borsa, un aspetto fondamentale da considerare è quello dell’Opa obbligatoria. Prima di vedere qual è la comunicazione della Consob in merito all’Opa obbligatoria per i prestiti di titoli, capiamo cos’è l’Opa obbligatoria e quando bisogna tenerne conto. L’acronimo “Opa” sta per “Offerta pubblica di acquisto“, ed è un termine legato alla regolamentazione delle società quotate in Borsa. In particolare, in base a quanto stabilisce l’articolo 106 del D.Lgs. 58/1998 del Testo Unico della Finanza, “chiunque venga a detenere una partecipazione superiore alla soglia del 30% del capitale di una società quotata in Borsa, deve obbligatoriamente promuovere un’offerta pubblica di acquisto sulla totalità delle azioni ordinarie (entro 30 giorni)”. A tal proposito, viene definita inoltre una soglia minima per tale offerta pubblica, che dovrà essere almeno pari alla media aritmetica tra il prezzo medio ponderato di mercato degli ultimi 12 mesi ed il prezzo più elevato che è stato pattuito nello stesso periodo dall’offerente nel caso di acquisti di azioni ordinarie.

Perché parlare di Opa obbligatoria nel caso di prestito titoli? Il motivo è molto semplice: lo scambio di titoli legato ad un prestito di questo tipo, potrebbe portare il soggetto che riceve il prestito a superare la soglia del 30% del capitale della società. La comunicazione della Consob è stata pubblicata in seguito ad una richiesta legata ad un caso specifico. Il quesito inviato alla Consob si riferiva dunque all’eventuale applicabilità della disciplina dell’Opa obbligatoria nel caso in cui la percentuale di capitale sociale detenuta dal Prestatore potesse scendere al di sotto della soglia del 30%, ed allo stesso tempo di beneficiario del prestito titoli potesse superare la suddetta soglia del 30%. Considerando le caratteristiche del prestito titoli che abbiamo analizzato in precedenza, la comunicazione Consob in merito a questa fattispecie (DEM/7091047 dell’11-10-2007) stabilisce che “l’operazione in oggetto non dia luogo all’applicazione della disciplina dell’Opa obbligatoria”. Questo perché, per sua definizione, il prestito titoli rappresenta un passaggio temporaneo dei titoli della società, che al termine del periodo definito dal contratto, verranno restituiti al soggetto Prestatore. Per questo motivo non è assimilabile alla compravendita di titoli, e dunque non è applicabile l’Opa obbligatoria per società quotate in Borsa.

Esempi pratici di prestito titoli

Per concludere la nostra analisi del prestito titoli, diamo un’occhiata ad alcuni esempi pratici di questa particolare tipologia di finanziamento. Molte delle principali banche e finanziarie offrono ai propri clienti la possibilità di effettuare operazioni di prestito titoli. Ad esempio Fineco prevede un servizio che prende il nome di “Portafoglio Remunerato“. Come si legge nell’informativa del prodotto, questo vi permetterà di ottenere dai vostri titoli un rendimento extra da un minimo dello 0,5% fino addirittura al 7%. Il servizio è semplicissimo, visto che il tutto viene fatto in automatico e senza alcun costo per il cliente, che funge da Prestatore. Infatti, come si legge sul sito internet di Fineco, attivando il servizio “Portafoglio Remunerato” autorizzerete Fineco a prendere in prestito i vostri titoli. La banca utilizzerà direttamente i suddetti titoli, oppure potrà concederli in prestito ad investitori istituzionali. Nel caso in cui i vostri titoli venissero presi in prestito, riceverete gli interessi direttamente sul vostro conto Fineco. La particolarità di questa operazione è che ogni prestito titoli ha la durata di un solo giorno: in questo modo il cliente avrà sempre la disponibilità dei propri titoli, e dunque sarà libero di trasferirli o venderli in qualsiasi momento.

Tra le principali banche che offrono prestito titoli, troviamo poi Banca Monte dei Paschi di Siena. Le caratteristiche del prestito titoli sono pressoché le stesse. Infatti, come si legge all’interno del regolamento, il “Prestito Titoli MPS” è il servizio “mediante il quale il Cliente autorizza la Banca a concludere, in nome proprio e per conto del Cliente, con se stessa o con terzi soggetti, contratti di prestito di strumenti finanziari di proprietà del Cliente stesso”. Anche in questo caso il cliente ottiene un guadagno commisurato al controvalore dei titoli prestati ed alla durata del prestito titoli in questione. Allo stesso tempo, al Cliente verranno sempre riconosciuti tutti i diritti accessori come dividendi ed opzioni, ad eccezione del diritto di voto. Portafoglio Extra è il servizio di prestito titoli di Webank, che può essere facilmente attivata direttamente online. Per farlo, vi basterà accedere alla vostra Area Personale, e digitare appunto “Portafoglio Extra” nella finestra di dialogo di Paolo, l’assistente virtuale a disposizione dei clienti Webank, che vi reindirizzerà immediatamente alla pagina di riferimento.

Come si legge sul sito internet della banca, grazie al prestito titoli Webank riceverete la remunerazione direttamente sul vostro conto. Inoltre, è molto facile verificare direttamente online le operazioni di prestito effettuate, la relativa remunerazione e lo storico dei prestiti del mese. Servizi analoghi a quelli che abbiamo appena descritto vengono inoltre offerti da diverse altre banche come Unicredit ed Intesa Sanpaolo. Anche in questi due casi è molto semplice attivare il servizio di prestito titoli, grazie ai servizi di Internet Banking attivati dalle due compagnie. Se siete interessati a questa tipologia di investimento, vi consigliamo dunque di rivolgervi alla vostra banca per conoscere le condizioni del prestito titoli che eventualmente vi verrà offerto.

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